Ellis, il polo milanese che guarda al futuro: l'intelligenza artificiale per i nuovi farmaci
Trovare nuovi farmaci a RNA messaggero e ridurre l’impatto del cambiamento climatico. Due ambiti lontani con una cosa in comune: un’enorme massa di dati da analizzare e confrontare. Dove non arrivano le analisi di laboratorio e i modelli matematici viene in soccorso l’intelligenza artificiale: «Indipendentemente dal campo applicativo, l’AI permette di analizzare big data e individuare pattern e corrispondenze altrimenti introvabili», spiega Giorgio Valentini, docente di informatica della Statale che sta lavorando allo sviluppo di nuovi metodi di AI per la ricerca di nuovi farmaci a RNA.
Il progetto si inserisce nell’unità milanese di Ellis ,costituita lo scorso novembre da Università Statale, Bicocca, Politecnico e Bocconi, che hanno unito le forze per creare uno dei maggiori poli scientifici europei sul tema. Ellis è l’associazione che riunisce scienziati e accademici europei di AI e a capo dell’unità milanese – che conta 60 persone impegnate in diversi progetti di ricerca autonomi – c’è Nicolò Cesa Bianchi, docente di Informatica della Statale.
La ricerca di Valentini è inserita anche nell’ambito del nuovo Centro nazionale per lo sviluppo della terapia genica e di farmaci con tecnologia a RNA finanziato dal PNRR, che unisce università, centri di ricerca e grandi aziende farmaceutiche, tra cui Astrazeneca. «È previsto un finanziamento di circa 320 milioni di euro, tra i più consistenti in Italia dal dopoguerra, motivato dall’impatto economico e sociale potenzialmente enorme di questi nuovi farmaci». I farmaci a RNA, alla base dei vaccini contro il Covid-19, potrebbero essere utili per curare un ampio spettro di patologie, dal cancro alle malattie genetiche e neurodegenerative. Rispetto a quelli tradizionali, essi hanno un ventaglio di molecole bersaglio più ampio, possono essere personalizzabili sul singolo paziente e hanno tempi e costi di produzione minori, quindi sono più adattabili a patogeni a rapida evoluzione.
Per leggere tutto l'articolo si veda l'articolo di Nicola Baroni da Repubblica del 20 agosto 2022